Coronavirus, Dpcm del 3 novembre 2020: cosa cambia in Piemonte per la formazione

Domani, 6 novembre 2020, entrerà in vigore il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il quale ha suddiviso il Paese in tre aree – gialla, arancione e rossa – a seconda dei differenti livelli di rischio. La collocazione in una delle tre fasce è comunicata dal Ministero della Salute, sentiti i governatori delle regioni, sulla base di 21 parametri. Durerà almeno per due settimane, al termine delle quali ci sarà una nuova valutazione da parte del ministero della Salute. Il Piemonte, insieme a Calabria, Lombardia e Valle d’Aosta – vista la situazione assai critica – si troverà in zona rossa. Ciò comporta maggiori limitazioni rispetto al resto dell’Italia. È previsto, ad esempio, nuovamente l’utilizzo dell’autocertificazione per gli spostamenti e il divieto di questi in entrata e in uscita dalla Regione, salvo necessità, urgenza e motivi di lavoro, o per consentire la didattica in presenza laddove prevista. Uguali motivi che serviranno per recarsi in un Comune diverso da quello di residenza, con l’aggiunta del bisogno di avvalersi di servizi non presenti nella propria città. La formazione svolta da enti pubblici e privati dovrà necessariamente svolgersi solo “con modalità a distanza”, come specificato dal Decreto all’art. 1. Infine, sono consentiti i corsi di formazione in materia di salute e sicurezza, a condizione che «siano rispettate le misure di cui al «Documento tecnico sula possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione» pubblicato dall’INAIL. Ad ogni modo, sarà necessario attendere maggiori indicazioni dalla Regione Piemonte.

Formazione, cosa cambia con il nuovo DPCM
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